domenica 5 gennaio 2020

La FUGA di SNOWDEN
























NOTE BIOGRAFICHE - Edward Snowden nasce a Elizabethtown (Carolina del Nord), il 21 giugno 1983. Il padre, ufficiale della Guardia Costiera e la madre, funzionaria presso l'amministrazione del Tribunale di Baltimora, avevano trasferito la loro residenza nel Maryland quando Edward aveva sedici anni. Qui, il ragazzo frequenta un College studiando informatica, crittografia e altre tecnologie, ma interrompe gli studi per problemi di salute. Una volta ristabilito, studia privatamente e riesce a superare gli esami per conseguire un GED, titolo equivalente ad un diploma di scuola superiore. Mentre la sorella maggiore Jessica prosegue nella sua carriera di avvocato federale, Snowden decide di arruolarsi nell'esercito per andare in guerra contro l'Iraq, pensando fosse suo dovere combattere contro i terroristi che avevano abbattuto le torri gemelle. Tuttavia, non riesce a completare l'addestramento perché, a causa della gracilità delle sue ossa, si spezza entrambe le gambe sotto il peso eccessivo dello zaino. Il ritorno in patria con il congedo avviene dopo circa quattro mesi dalla sua partenza ed Edward riprende a pianificare il suo avvenire: pur non essendo laureato viene ammesso a frequentare un Master telematico in Computer Security presso l'Università di Liverpool. Al termine del corso, viene assunto dalla National Security Agency (NSA) con sede segreta presso l'Università del Maryland. Questa Università  era un vivaio di reclutamento per futuri agenti della CIA ed anche Snowden sarà contattato ed arruolato per occuparsi di sicurezza informatica. La sua prima missione è quella di lavorare sotto copertura nell'ambasciata Usa di Ginevra nel 2007. In questa sede riceve le autorizzazioni per visionare un incredibile numero di documenti classificati e inizia ad avere forti dubbi sulle procedure dell'Agenzia. In un'intervista concessa a The Guardian nel 2013 dopo la sua fuga, dichiarerà: "Gran parte di ciò che ho visto a Ginevra mi ha davvero deluso per come funziona il mio Governo e per la ricaduta che ha sul mondo intero... Mi sono reso conto di essere parte di qualcosa che stava facendo molto più male che bene". Ed è per questo motivo che si dimette dalla Central Intelligence Agency: torna a lavorare nella NSA e nelle ditte che ne avevano in appalto la consulenza come l'azienda Dell produttrice di computers e la Booz Allen Hamilton. Su incarico della Dell, andrà come istruttore della difesa informatica in una base americana in Giappone e, per la Booz, a collaborare con la sezione NSA nelle Hawaii.

























L'ANIMA GEMELLA - Esiste l'anima gemella ? Forse non per tutti, ma Edward ha avuto la fortuna di trovarla. Ovviamente, per un tecnico informatico il primo incontro non poteva avvenire che on line su un social network. In quello scelto da Snowden gli utenti esprimevano il gradimento reciproco con un voto da uno a dieci. Lei si chiama Lindsay Mills e, quando diede  la sua valutazione di 8/10 per Edward, non era ancora ventenne; lui, dopo aver visionato le foto e il profilo di questa ragazza appena diplomata in una Scuola d'Arte, la premiò con un 10/10. Seppur non in modo continuativo, iniziarono a vivere insieme, dapprima a Baltimora e, infine, nell'isola di Oahu alle Hawaii dove Snowden già lavorava dall'aprile 2012; Lindsay lo raggiungerà qualche mese più tardi nella villetta che Edward aveva affittato. Una volta trasferiti nell'arcipelago, trascorrono diversi mesi in un paradiso terrestre, perennemente a contatto con la natura lussureggiante del luogo di cui esplorano ogni angolo. Lei si dedica alle arti figurative, sia in funzione di fotografa che di modella ed entra a far parte di un gruppo hawaiano di acrobati come ballerina di pole dance: attività sportiva da eseguire alla pertica e da non confondere con la lap dance. Edward ha praticamente tutto quello che un giovane uomo può desiderare: una donna di cui è innamorato e che lo ama, una bella casa in un'isola ricolma di bellezze naturali, uno stipendio annuale erogato dalla Booz Allen di circa $200.000  e che, da quando ha iniziato a lavorare, è sempre stato superiore ai centomila dollari. Ma c'è qualcosa che non va, che lo rode dentro e che non riesce a superare. Lavorando nelle strutture di intelligence e di security per il suo Governo, ha scoperto che la sorveglianza di massa era praticata violando la privacy ed altri diritti garantiti dalla Costituzione americana. Ciò avveniva utilizzando programmi top secret come PRISM e TEMPORA. Gradualmente, in Snowden matura il proposito di denunciare questa situazione al più vasto pubblico possibile studiando il modo di ammortizzare le conseguenze per la sua famiglia e per se stesso. L'evento scatenante fu quando si accorse che anche lui e Lindsay erano stati spiati. Allora Snowden, che aveva già scaricato migliaia di files top secret dai computer della NSA, chiede al suo supervisore un permesso di due settimane per curare una lieve forma di epilessia già certificata in precedenza. Alla sua ragazza lascia un biglietto, avvisandola che deve partire per motivi di lavoro e, al momento, non sa ancora quando potrà ritornare. Dopo aver svuotato il conto corrente, prenota una stanza all'hotel The Mira e, il 20 maggio 2013, sale su un volo per Hong Kong.























FUGA a HONG KONG - Nella camera singola n.1014 del lussuoso Mira, Snowden sistema i suoi pochi effetti personali, i suoi quattro laptop e le chiavette di memoria su cui ha scaricato un numero imprecisato di files, si presume dai 50 ai 70 mila. Nei mesi precedenti alla sua partenza, aveva contattato alcuni giornalisti a cui intendeva consegnare il materiale sottratto alla NSA, lasciando alla loro responsabilità la scelta di pubblicare quelli di maggior interesse pubblico. Aveva scritto diverse mail a Glenn Greenwald pregandolo di usare una chiave crittografica PGP al fine di proteggere i dati da eventuali intercettazioni, ma lui si mostrò diffidente e non gli rispose. Greenwald, nato a New York e cresciuto in Florida, avvocato esperto di contenzioso costituzionale e diritti civili, aveva lasciato i tribunali nel 2005  per dedicarsi al giornalismo investigativo: risiedeva per la maggior parte del tempo in Brasile, scriveva libri e aveva pubblicato articoli su The Guardian. Snowden si rivolge allora alla giornalista e cineasta americana Laura Poitras di cui era venuto a conoscenza proprio leggendo alcuni articoli di Greenwald. La giornalista aveva avuto problemi segnalati dalla sicurezza a causa di alcuni suoi video-documentari sugli abusi dell'amministrazione pubblica, tuttavia non le fu mai imputato alcun crimine. Laura, essendo in possesso di una chiavetta PGP, risponde a Snowden, ma con una certa diffidenza, ipotizzando fosse un agente in incognito; il suo interlocutore la rassicura scrivendo che non vuole sapere niente da lei ma soltanto trasmetterle informazioni e documenti sugli abusi perpetrati dall'Agenzia della Sicurezza americana. Poitras, leggendo le successive mail di Snowden si convince della sua affidabilità, tuttavia sente il bisogno di consultarsi con un collega esperto in legalità e sicurezza. Si rivolge dunque a Barton Gellman, giornalista del Washington Post e vincitore di diversi premi Pulitzer. Questi, comprende subito il potenziale e l'autenticità delle informazioni fornite da Snowden ed esprime una valutazione positiva. Dopo aver consultato Gellman, Laura Poitras chiede un appuntamento a Greenwald e lo mette al corrente di tutto, anche della richiesta di Edward di organizzare un incontro ad Hong Kong nel mese di maggio. Ritorniano a Snowden che ora si è sistemato al Mira e che attende con ansia la risposta dei giornalisti al suo invito di incontrarli ad Hong Kong. Dal momento che Greenwald lavorava per The Guardian, la direzione del giornale pretende che all'incontro debba presenziare anche Ewen Mac Askill, un giornalista scozzese veterano di loro fiducia. Il 31 maggio Poitras, Greenwald e lo scozzese preparano i bagagli e, al mattino del giorno dopo, vanno all'imbarco dell'aeroporto Kennedy a prendere un aereo per Hong Kong. Il 3 giugno incontreranno  Snowden al The Mira.



RICERCATO dagli USA - Seguendo le istruzioni di Snowden, che si rese riconoscibile con un cubo di Rubik in mano, Glenn Greenwald e Laura Poitras si recano all'appuntamento davanti al ristorante di un centro commerciale. Qui fanno conoscenza con il loro informatore che poi li conduce nella sua stanza all'hotel The Mira. Entrambi i giornalisti rimangono scioccati dall'aspetto di Edward che dimostrava al massimo 22 anni a dispetto dei 30 che aveva in realtà. Si chiedono come mai una persona così giovane possa avere tutte quelle conoscenze e una consolidata carriera negli apparati della sicurezza informatica. Parlando con lui, tuttavia, ogni dubbio viene dissipato e, il giorno dopo, anche Mac Askill, che era rimasto nel suo albergo, viene invitato a visionare i documenti nella stanza n.1014 del Mira; Laura decide di trasferirsi in un'altra camera dello stesso albergo di Snowden per facilitare le riprese video del loro lavoro. Alla fine di quel giorno, datato martedì 4 giugno 2013, Greenwald e lo scozzese provvedono alla stesura del primo articolo sulla raccolta della NSA dei registri della società telefonica Verizon. Il report verrà pubblicato il giorno dopo su The Guardian poi, nei giorni successivi, seguiranno altri articoli sulle intercettazioni illegali di PRISM. Snowden aveva spedito alcuni files anche a Barton Gellman che era rimasto in America e scriveva per il Washington Post. Intanto, a Hong Kong, i tre giornalisti americani trascorrono in bianco la notte fra la domenica e lunedì 11: attendono che venga pubblicata l'intervista di Greenwald a Snowden filmata da Laura Poitras qualche giorno prima. In questa intervista Snowden si autodenuncia come unico responsabile dei files sottratti alla NSA ed unica fonte degli articoli pubblicati dai giornalisti. Mac Askill aveva sconsigliato Edward di rinunciare all'anonimato, ma egli rispose che era necessario per garantire, alle autorità giudiziarie statunitensi, la completa estraneità dei familiari, dei colleghi di lavoro e della sua ragazza.Tutto accade alle tre del mattino: il video va in onda sul sito web del Guardian ed immediatamente si diffonde nei 'media' e i blog di tutto il mondo. Dopo qualche ora, l'albergo dove alloggiano Glenn Greenwald ed Ewen Mac Askill, viene invaso dai reporter che li travolgono con le loro domande: alcuni, avendo osservato la lampada vicino a Snowden in una foto sul Guardian, capiscono che è un accessorio in dotazione al Mira e si precipitano lì per intervistare l'informatore. Ma trovano soltanto Laura con la videocamera in mano: Edward aveva già raccolto le sue cose nello zaino seguendo i due avvocati che aveva contattato  prima di autodenunciarsi. Tutti e tre si stavano dirigendo in macchina verso i quartieri periferici e poveri di Hong Kong, come quello di Sham Shui Po in cui risiedevano i rifugiati richiedenti asilo.

























IMBOSCATO FRA I RIFUGIATI - Gli avvocati a cui Snowden si era rivolto erano il canadese Robert Tibbo e il suo collaboratore Jonathan Man Ho Ching, un membro dello studio associato "Ho Tse Wai & Partners". Nei loro uffici legali a Hong Kong prestavano assistenza agli immigrati e ai rifugiati politici che chiedevano asilo nella metropoli asiatica. La caccia del governo Usa a Snowden stava per iniziare: sicuramente, nei giorni successivi, sarebbe stata inviata una formale richiesta di estradizione alle autorità di Hong Kong. La sera del 10 giugno Edward paga il conto all'Hotel The Mira poi, con i suoi avvocati, si reca agli Uffici dell'Onu per inoltrare la richiesta di asilo politico. Tale richiesta, praticamente inutile per ottenere l'asilo ad Hong Kong che lo concedeva di rado e solo dopo un iter di almeno cinque o sei anni, serve a rallentare un'eventuale estradizione di Snowden. Successivamente, Tibbo e Man lo conducono nei bassifondi della città, nei poverissimi quartieri in cui risiedono gli immigrati e migliaia di richiedenti asilo provenienti soprattutto dal Vietnam, dalle Filippine, dallo Sri Lanka e dal Pakistan. Arrivano nel quartiere di Lai Chi Kok a Kowloon e chiedono a Supun e Nadeeka di ospitare e nascondere Edward nel loro poverissimo bilocale per qualche giorno. Si tratta di un coppia di cingalesi con due bambini: lui, militare fuggiasco dopo aver subito torture e lei reduce da una storia di stupri ed abusi. Sono due clienti di Tibbo in attesa da anni della concessione di asilo politico e comprendono subito che, se il loro avvocato chiede protezione per questo giovane americano deve avere buone ragioni per farlo. Intanto, il 14 giugno il team legale di Man Ho Ching scopre che il governo degli Stati Uniti ha inoltrato all'amministrazione di Hong Kong accuse penali sigillate contro Snowden con la richiesta di trattenerlo. Senza una ragione apparente, la polizia inizia a pattugliare in modo intensivo la zona di Lai Chi Kok e Tibbo va a prendere Edward per trovargli un altro rifugio. La sua nuova ospite è una richiedente asilo filippina, si chiama Vanessa Rodel e vive nel quartiere di Sham Shui Po con la figlioletta e la madre. Snowden rimane nella sua abitazione per quattro giorni prima di trasferirsi da Ajith, un altro ex militare rifugiato proveniente dallo Sri Lanka. Il 21 giugno, cioè il giorno del suo trentesimo compleanno, Snowden apprende che gli Stati Uniti lo hanno pubblicamente accusato di tre reati penali ai sensi dello Spionage Act del 1917 chiedendo il suo arresto immediato al governo di Hong Kong. Altri dettagli e foto dei personaggi protagonisti di questi avvenimenti possono essere reperiti cliccando su National Post.


























S.O.S. a WIKILEAKS - L'avvocato asiatico Man Ho Ching chiede ad un altro socio del suo studio di sondare le intenzioni del governo cinese nei riguardi dell'informatore americano. Il socio si chiama Albert Ho Chun-Yan ed è un attivista politico impegnato nei movimenti democratici per la difesa dei diritti civili. A questo punto, Snowden comprende che, se non organizza la sua partenza da Hong Kong il prima possibile, rischia il blocco del passaporto. Pertanto esorta Robert Tibbo a contattare Julian Assange, il cofondatore di Wikileaks, affinchè cerchi qualche Stato disposto ad offrirgli asilo politico. Assange, allora rifugiato nell'ambasciata ecuadoregna a Londra, si mette in contatto con Sarah Harrison, una giornalista del suo staff che, in quel momento, si trova in Australia. La Harrison, dopo le informazioni ricevute sul caso Snowden, accetta di collaborare e prende il primo volo per Hong Kong. Arriva nella metropoli asiatica la notte del 21 giugno accolta dai legali di Snowden e, nelle ore successive, viene contattata via internet da Assange: l'Ecuador dichiara la sua disponibilità ad accogliere l'informatore americano. Occorre, dunque, prenotare un prima tratta di volo per Mosca e poi, da lì, una seconda tratta per l'Equador con scalo a Cuba. Sarah acquista anche una dozzina di biglietti in più per varie destinazioni tra le quali Cuba, India e Islanda per depistare eventuali agenti statunitensi e cinesi. Tuttavia, l'avvocato Albert Ho Chun-Yan, in verità poco gradito al governo cinese per le sue battaglie democratiche, non ha ancora ricevuto nessuna risposta sulle intenzioni, o meno, di arrestare Snowden. Ma, a sorpresa, Edward riceve direttamente una comunicazione da un intermediario statale in cui veniva suggerito che, una sua eventuale partenza da Hong Kong, sarebbe stata accolta con favore. Gli avvocati avvisano che potrebbe essere un tranello per far uscire Snowden dal suo nascondiglio; qualche ora più tardi, altre informazioni reperite da Albert Ho fanno pensare che l'accesso all'aeroporto non dovrebbe essere ostacolato. La mattina del 23 giugno, Tibbo carica Edward e Sarah sulla sua auto e li conduce all'aeroporto di Hong Kong. Si accorgono che alcuni uomini, forse poliziotti in borghese, li seguono con discrezione, ma nessuno tenta di fermarli. Il momento più critico è quando Snowden presenta il suo passaporto prima di salire sul volo SU 213 dell'Aeroflot: sarà ancora idoneo oppure il governo americano ha revocato la sua validità ? Nessuno trovò nulla da obiettare e i due giovani furono accolti a bordo. Eppure, oggi sappiamo che il governo degli Stati Uniti aveva annullato il passaporto di Edward il giorno prima, cioè il 22 giugno. Cosa era accaduto?

























Era accaduto che, il Governo cinese, per nulla desideroso di compiacere Washington e, non avendo motivo di perseguire l'operato di Snowden, si era rifiutato di ordinarne l'arresto. Il portavoce della Casa Bianca inviò formale protesta ad Hong Kong per aver ignorato la richiesta di estradizione e la revoca della validità del passaporto di Edward. A tali rimostranze, il Ministro della Giustizia di Hong Kong rispose, con gentile perfidia, che gli Usa avevano richiesto nei documenti la detenzione di un certo 'Edward James Snowden' e non di Edward Joseph Snowden. Di conseguenza, essendo sbagliata la trascrizione del secondo nome, mancavano le basi legali per il ritiro del passaporto e per arrestare il ricercato.       BLOCCATO A MOSCA - L'aeroporto di Mosca è pieno di giornalisti che attendono l'arrivo di Snowden. Alcuni di essi, conoscendo le sue intenzioni di imbarcarsi sul primo volo per l'isola di Fidél, hanno addirittura comprato biglietti per Cuba sperando di intervistarlo. Ma, quando Sarah ed Edward, dopo aver lasciato l'aereo proveniente da Hong Kong, cercano di prendere il primo volo per l'Havana, vengono fermati dalle autorità aeroportuali russe. La Casa Bianca ha tempestivamente trasmesso la nullità del passaporto di Snowden, quindi non può più proseguire il viaggio verso nessuna destinazione. Inoltre, in assenza di un passaporto valido, l'ex agente della Cia e della Nsa, non può neanche ottenere un visto di ingresso in Russia. La Harrison e Snowden restano dunque confinati per un mese nella zona di transito dell'aeroporto usufruendo di una camera gentilmente concessa dalla Direzione. Pur continuando a chiedere asilo politico ai governi di almeno una ventina di Stati, Snowden non ha mai avuto l'intenzione di rivolgere tale richiesta anche alla Russia, al fine di evitare sospetti di connivenza con il 'nemico storico' del suo Paese. Tuttavia, dopo aver consultato un avvocato russo, scopre che può chiedere all'Ufficio immigrazione un permesso di soggiorno temporaneo della durata di un anno. Il documento gli permetterà di uscire dall'aeroporto, di muoversi liberamente nell'ambito territoriale della Federazione russa e anche di recarsi all'estero per un periodo non superiore a tre mesi. L'Ufficio Immigrazione risponde positivamente alla richiesta di Snowden che potrà usare questo lasso di tempo come ritiene più opportuno, anche cercando di ottenere asilo politico in altri Stati culturalmente a lui più affini come la Francia e la Germania. Sarah Harrison, la giornalista investigativa di WikiLeaks, attingendo alla sua vasta rete di conoscenze, presenta Edward ad alcune famiglie americane residenti a Mosca alle quali potrà rivolgersi in caso di necessità. Sarah, dopo aver verificato l'esito positivo dell'integrazione di Snowden nella sua nuova realtà, ritiene che non abbia più bisogno di assistenza e si trasferisce in Germania.



























LA TANA NELLA NEVE - Dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno provvisorio per un anno, Snowden continua a chiedere asilo politico ad altri Stati europei, in particolare alla Germania, ma le sue richieste non vengono accolte. In alcune interviste dichiara che sarebbe disposto a ritornare negli Stati Uniti se gli venisse assicurato un equo processo ma Lon Snowden, il padre di Edward, pensa che sia un grosso rischio. Secondo la sua opinione, anche accettare l'offerta di asilo di alcuni Stati dell'America Latina sarebbe altrettanto rischioso:"Ho sicuramente apprezzato le offerte di Venezuela, Ecuador e Bolivia ma, ripensando a quando l'aereo del Presidente Morales è stato costretto all'atterraggio (a Vienna) per il sospetto che vi fosse mio figlio, credo che solo la Russia abbia la forza, la risolutezza e l'intenzione di proteggerlo." (vedi qui). Lon ottiene un visto per incontrare Edward in Russia e poi, successivamente, l'ex agente NSA incontrerà altri suoi familiari. Nel 2014 si realizzano due eventi molto importanti per Snowden: gli viene prorogato il permesso di soggiorno in Russia per altri tre anni e riceve la visita della sua amatissima Lindsay Mills. Quando lei va a bussare alla porta del suo appartamento a Mosca, lui ha un colpo al cuore e si aspetta uno schiaffo per averla abbandonata senza uno straccio di spiegazione. Ma Lindsay lo abbraccia, gli dice che è orgogliosa di lui per quello che ha fatto e non ha alcun problema a trasferirsi per proseguire nel loro rapporto. Oggi lavorano entrambi in Russia: lui come consulente informatico e organizzatore di videoconferenze, lei come fotografa e istruttrice di pole-dance. Il 13 settembre 2019 Edward accetta di rilasciare un'intervista per The Guardian. L'intervistatore è lo scozzese Ewen Mc Skill cioè uno dei giornalisti che aveva conosciuto sei anni prima, da fuggiasco, ad Hong Kong. Qui il video dell'intervista: vale la pena vederlo perchè ci mostra come Snowden sia finalmente un uomo realizzato nella sua vita professionale e sentimentale. Racconta a Mc Skill che il suo permesso di soggiorno è stato rinnovato una seconda volta fino al 2020 e che, nel 2017, ha sposato la sua Lindsay in un tribunale russo. Parla anche dell'imminente pubblicazione delle sue memorie prevista per il 17 settembre. Nella versione inglese il titolo è Permanent Record, in quella italiana diventa Errore di Sistema edito da Longanesi. Per il Governo Usa il 'tradimento' di Snowden, che denunciò al mondo i programmi di sorveglianza della NSA per il controllo di tutti e tutto, anche delle conversazioni telefoniche dei politici alleati, fu veramente traumatico. Gli investigatori incaricati dall'Intelligence non riuscivano a capire perché questo giovane agente non avesse esitato a sacrificare la sua vita sicura e appagante. Nel controspionaggio, il modello usato per individuare il movente a 'tradire' è quello del MICE: Money-Ideology-Coercion-Ego/Emocion. Cioè si tradisce per denaro, per ideologia politica, per costrizione (minacce, ricatto) oppure per egocentrismo o impulso emotivo. A chi considera Edward un 'traditore', anziché un eroico 'informatore', non resta che includerlo, piuttosto forzatamente, nella categoria dell'Ego. Ma Snowden a tutto questo replica che la motivazione va ricercata nei principi etici e nel rispetto della Costituzione americana che proibisce di spiare cittadini innocenti senza un mandato giudiziario. Restando in silenzio, Snowden sarebbe diventato complice della NSA nella violazione della privacy e del dettato costituzionale americano. Spesso nel nome, nel cognome o nel relativo anagramma, possiamo individuare una traccia riguardante il destino delle persone. E questo sembra essere anche il caso di Edward che ha trovato riparo proprio "in the SNOW DEN to Moscow" dove gli auguriamo di trascorrere anni felici con la sua amata Lindsay.